martedì 25 gennaio 2011

Thé.


D.A.

Colazione
-nulla

Merenda
-nulla

Pranzo
-thè

Merenda
-nulla

Cena
-spaghetti e tonno
-ricotta
-omelette al formaggio
//
 4 biscotti


Questa è la prima volta da tantissimo tempo che sono riuscita a saltare il pranzo. Volontariamente, non perchè avevo già mangiato, o ero fuori casa, o avevo mal di pancia eccetera. No.
Non ho mangiato perchè non ho voluto mangiare e mi sono imposta di non farlo.
C'era la ricotta? Non l'ho toccata.
C'era il prosciutto crudo che adoro? Non l'ho sfiorato.
Ho messo su l'acqua per il thé, ecco cosa ho fatto. E me lo sono bevuto in santa pace, sentendomi stranamente serena e in pace con il mondo. Cosa poco frequente.
A metà pomeriggio, sempre a stomaco vuoto, mi sono guardata la pancia e mi è venuto un colpo quando l'ho vista "quasi piatta". Sgonfia. Vuota.
Mi sono sentita fiera di me stessa. Finalmente, dopo tanto tempo.
Avrei sperato di non mangiare nemmeno a cena, ma la mia cara mamma mi ha obbligata a mangiare normalmente. Non mi sono abbuffata e sopratutto non ho toccato la fetta di meringata che mi ha sventolato davanti. Non sarei riuscita a mangiarla comunque, ero troppo piena. Non che avessi mangiato tanto, ma quando salti un pasto lo stomaco si restringe, credo, quindi non è in grado assumere troppo cibo.
In ogni caso, va bene. Sono soddisfatta. Domani lo farò di nuovo, sperando di riuscirci.

Al solito, grazie mille a quelle che leggono ciò che scrivo.
Ancora mille grazie ad Astrid per il Sunshine Award. Grazie grazie grazie! C:

E infine, una menzione speciale a Dark Side of a Smile, che non manca mai di lasciare un commento ai miei post, e che è sempre in grado di motivarmi e di farmi sentire meglio, anche quando sono al mio peggio. Ci fossero più persone come te al mondo.
Grazie mille davvero. C:

Bye.


sabato 22 gennaio 2011

Osso che cammina.

Mamma: "Sai chi ho visto oggi?"
Io: "Chi?"
Mamma: "Martina. E' spaventoso. Sembra un osso che cammina."

E' lei l'osso che cammina. Non io.
E' lei quella che non mangia. Non io.
E' lei quella magra. Non io.
E' lei quella che tutti dicono che è bella. Non io.

Voglio essere io l'osso che cammina.
Voglio solo essere uno scheletro in movimento.
Voglio che alla gente importi qualcosa di me. E' la cosa più stupida e infantile che abbia mai detto, lo so.

Faccio pena.
Ogni giorno mi dico: "Oggi non mangio nulla." E finisco sempre con mangiare a pranzo, a merenda e a cena. E magari anche di notte, perchè, si, un biscotto ogni tanto non fa male. 
SONO INUTILE.
Non ho nemmeno il coraggio di decidermi su Andrea. Non ho il coraggio di smettere di mangiare.
Non ho il coraggio per fare nulla.
Sono davvero patetica.

Vi abbraccio tutte. Chiedo scusa per questi stupidi sfoghi.
Non vi conosco ma vi voglio bene comunque.
Grazie.


lunedì 17 gennaio 2011

Assente.




Ci sono.
Leggo tutti i blog. Non commento, ma leggo. 
Non so che cosa scrivere, questa è la base.
La scuola non aiuta.
Il peso è fermo a 59. Non scende. E' che non mi impegno abbastanza.

Vi abbraccio tutte 10 lettrici. E mi scuso per questa assenza.

Bye.




Black Swan.
Non importa come, download, streaming, cinema, andate a vederlo.
Merita.

sabato 8 gennaio 2011

Dichiarazioni.

Perché i ragazzi scelgono sempre il modo peggiore e il momento peggiore per dichiararsi?
Perchè?
E' così difficile lasciare le cose come stanno quando VANNO BENE?
E' COSI' IMPOSSIBILE?
Scusatemi, ma sono arrabbiata e triste e confusa e ho tremila pensieri in testa.

Due giorni fa Andrea se ne esce con un "ti amo" che è diventato un "mi piaci" per finire in un "ti voglio bene".
La mia risposta:
Mi piaci ma sono confusa.
Cosa che effettivamente sono.
Come è finita?
E' finita semplicemente con la giornata più emotivamente catastrofica e terremotata di tutta la mia esistenza.
"Forse è meglio lasciar stare, perchè non vorrei che finisse come altre volte che alla fine va male e non voglio perderti come amica perchè tu sei la mia migliore  amica..."
Parole sua.
Dalla prima all'ultima.
E le condivido a pieno.
Perchè prima di tutta la chimica, il piacerci a vicenda, le situazioni ambigue, io e lui siamo amici. Da tanto tempo.
Fine.
So che dopo questo fatto le cose non torneranno mai come prima, e mi fa male pensarci. Davvero.
Non so che fare. Non lo so davvero.


Il cibo.
Beh, lui è lì.
Io mangio.
Non mi abbuffo.
Ma nemmeno mi controllo.
La mia testa è troppo impegnata altrove.
Non riesco a concentrarmi.
Forse dovrei mollare tutto? Pensare solo al cibo. Cominciare a digiunare sul serio, davvero. Lasciarmi morire in un angolo. Aspettare che tutti comincino a dire:
"Lily, stai bene?"
"Lily perchè non mangi?"
Mollare tutto. Abbandonare tutto.
Sarebbe bello poterlo fare ogni tanto. Ma non si può.
Oppure si?




lunedì 3 gennaio 2011

Partenze.

Beh, eccoci. Prima o poi questo momento sarebbe arrivato.
Tranquille, nulla di tragico. E solo che domani mattina mia cugina parte, torna a casa sua, in Valle d'Aosta. A chilometri di distanza da me. Mi mancherà tantissimo, davvero. In questi giorni sono stata bene.
Ma non bene nel senso "Che meraviglia, non mangio." "Che bello, non ho fame."
No.
Bene nel senso che nulla mi ossessionava. Nulla.
Mangiavo un cioccolatino? Nessun senso di colpa.
Patatine fritte? Felice di poterle condividere con mia cugina, dal Mc Donalds.
Peso fermo a 59? Nessun problema, per la mia altezza va bene.
Guarita dalla mia ossessione. Davvero.

Ma adesso?
Mia cugina se ne va. Come faccio se alla fine è proprio lei che mi fa stare bene? 
Come faccio?
Mi aggrappo ad Andrea? No, pessima idea. E' troppo inaffidabile come ragazzo.
Le mie amiche? Gli voglio un bene dell'anima, ma non mi "guariscono".

Ho paura che adesso ritornerà come prima. 
Anche se paura non è la parola giusta. 
Voglio ancora dimagrire. Ho ancora un'immagine chiara in testa: il 55 sulla bilancia, gambe magre e snelle, fianchi stretti e braccia sottili.
Ma per arrivarci devo rinunciare a questa serenità. Questa pace interiore.

Fino all'estate prossima, quando potrò rivedere mia cugina.
Dio, non devo dipendere così tanto dalle persone. Maledizione.

Spero che stiate tutte bene, davvero.
Bye.



sabato 1 gennaio 2011

2011

C'è qualcosa nella festa di Capodanno che non mi esalta per niente. Il fatto che finisca l'anno non mi fa ne' caldo ne' freddo, sinceramente, anche se devo ammettere di essermi divertita molto a festeggiare, anche se è stato stancante.

Pensate che mi sono svegliata la mattina del 31 dicembre 2010 alle 8 per poi andare a dormire solo alle 10 e mezza di mattina del 1 gennaio 2011.
Ho passato la mezzanotte in giro per la città a sparare i classici botti e petardi insieme a mia cugina, due mie care amiche e alcuni amici. In un'oretta i ragazzi sono riusciti a finire tutti i petardi per i quali, tra l'altro, hanno speso 115 euro. Precisi. Quando me l'hanno detto mi è venuto un colpo.

-115 euro?! In botti?!
-Si. Ben spesi, no?

Questa risposta (semi seria) vi farà capire la stupidità dei miei amici maschi. Ma nonostante la loro immaturità, gli sono affezionata, e così anche le mie amiche.
Siamo tutti in classe insieme (dalla prima liceo), a parte Andrea, che è stato bocciato l'anno scorso. Ho deciso che vi parlerò un po' di lui, 9 lettrici. Spero di non annoiarvi troppo. E in caso mi dispiace.


In prima liceo siamo stati vicini di banco per tipo tre mesi. Potrei anche definirli i tre mesi più divertenti e spensierati di tutta la mia carriera scolastica : la mattina, al pensiero di passare qualche ora ad ascoltare Andrea e i suoi amici attorno al nostro banco a scherzare con me e a fare stupidate, mi faceva alzare con il sorriso.
Devo precisare una cosa prima: a quei tempi (è passato pochissimo, ma mi sembra un'eternità) ero molto più magra di adesso, su 55 chili. Anche 54 forse. E sopratutto, avevo dei bellissimi e lunghissimi capelli mossi, pieni di riflessi biondi, che qualche mese dopo, in preda a non-so-quale spasmo mentale, avrei tagliato corti. Insomma, credo di poter dire che ero forse più carina, più femminile, non so. Mi piacevo di più, questo è certo. E quando piaci a te stessa, piaci anche agli altri.
Infatti c'era voluto poco perchè Andrea cominciasse a scrivermi. Sapete, i soliti sms, forse un po' più originali del classico "ciao come va?". Alcuni suoi messaggi arrivavano nel pieno della notte con scritto: "Non riesco a dormire. Sono convinto che mia sorella voglia soffocarmi nel sonno." e cose del genere. La cosa è andata avanti per un mesetto circa, ma non siamo mai andati oltre. Lui una volta, ha provato a farsi avanti, ma io in quel momento gli ho fatto capire, cercando di non danneggiare la nostra amicizia, che ero interessata ad un altro (come in effetti era...).
Da lì abbiamo smesso di sentirci, come era ovvio. Perso ogni contatto, in modo abbastanza brusco direi. Come se avessimo litigato seriamente.
Devo ammettere che, per svariate ragioni, ci sono stata male. Molto male.
Poi, quando in estate abbiamo perso ogni contatto, è iniziata la mia discesa nelle abbuffate di cibo. Non do la colpa a lui per questo, la causa principale è stata la depressione che mi ha preso in quei tre mesi. A settembre, quando ero già sulla via di guarigione, si era fatto sentire di nuovo. 

"Mi dispiace per tutto quello che è successo."

In un secondo tutto era risolto. Mi sentivo leggera come non mai, dopo mesi di pianti, crisi isteriche, incubi e litigi. Potevo dire di essere quasi felice. In qualche giorno ci eravamo chiariti, e tutto era più o meno tornato come quando ci sentivamo regolarmente a scuola.
Non vedevo l'ora di tornare in classe per incontrarlo. Ma poi sono arrivati i quadri.
Sapevo che Andrea aveva dei debiti da recuperare, ma ero convinta che gli avrebbe superati. Non mi sarei mai aspettata una cosa come la sua bocciatura.
Ero convinta che, non trovandoci più nella stessa classe, non l'avrei più visto.
Fortunatamente non è stato così, dato che qualche mese dopo l'inizio della scuola, nonostante tutto, sono riuscita a incontrarlo, nelle uscite con i nostri compagni di classe, che sono comunque ancora suoi amici. Ormai lo vedo spesso, usciamo in gruppo e lo sento per messaggi, come al solito.

Tutti sanno che io piaccio a lui. E tutti sospettano che a me piaccia lui. Eppure il nostro rapporto rimane sempre il solito, "ambiguo". 
Nessuno dei due fa passi avanti, o si spinge un po' oltre. Se c'è una cosa che ho capito di Andrea è che, nonostante faccia lo stupido e il duro, ha paura di essere ferito. Esattamente come me, dopotutto. Se voglio che faccia passi avanti nella mia direzione, devo dargli la sicurezza che non prenderà una facciata contro un muro, per dirla chiara.

Ma io non so se dargli questa sicurezza.
I "perchè" sono milioni.
Io non so se voglio stare con lui, sinceramente. Non ne ho idea.

Scusatemi, ho divagato moltissimo in questo post. E' molto più lungo di quelli che scrivo di solito. Preferisco fermarmi qui con questa storia, anche se potrei scrivere molto altro. 
Solo io sono in grado di buttarmi in situazioni sentimentali così complicate.
In ogni caso, ultimamente il cibo è stata l'ultima delle mie preoccupazioni. Stranamente.

Spero che abbiate passato un bellissimo Capodanno, davvero.
Grazie mille.
Bye.


PS. Le due foto le ho scelte con criterio.
La prima è la solita foto di Xavier de Rosnay, uno dei pochi uomini sulla terra in grado di essere assolutamente affascinanti nonostante la bruttezza. La metto perchè tutte le mie amiche dicono che Andrea gli assomiglia, per il fatto di non essere assolutamente bello e non eccessivamente alto ma di riuscire a, citandole: "Farti pensare a lui per tutta la giornata. Esattamente come fa con te Andrea, Lily."
La seconda è semplicemente la maglietta più bella che abbia visto. Punto.